
Difficoltà in adolescenza
L’adolescenza corrisponde ad una parte del ciclo della vita in cui il soggetto abbandona i comportamenti e i modi di pensare e sentire infantili, e acquisisce le competenze e le caratteristiche dell’adulto, costruendo al proprio interno le capacità di sostenere nuove responsabilità tipiche della vita adulta.
Il termine adolescere indica la fase di sviluppo che si conclude con l’inizio di stato di adultus.
Da un punto di vista sociologico, l’adolescente transita attraverso passaggi evolutivi che rappresentano tappe e traguardi che possono essere: l’uscita dal circuito formativo, l’ingresso nel mondo del lavoro e l’abbandono della dipendenza dalla famiglia d’origine, l’acquisizione di una indipendenza economica, la costituzione di una nuova famiglia, l’entrata nel ruolo genitoriale. Tutto ciò rappresenta un passaggio graduale e un processo di trasformazione sul piano sociale di ruoli e di nuove attese da parte della società nei suoi confronti.
Da un punto di vista psicologico, l’adolescenza è caratterizzata dalla realizzazione di alcuni tipici e irrinunciabili compiti evolutivi, la cui buona soluzione conduce alla soddisfazione e al successo nell’affrontare i problemi successivi, mentre viceversa il fallimento di uno o alcuni di essi conduce alla frustrazione, alla riprovazione della società e della famiglia, nonché alle difficoltà di fronte ai compiti che si presentano in seguito.
Rispetto alla nostra appartenenza socio-culturale, i compiti evolutivi principali sono:
-instaurare nuove relazioni con coetanei di entrambi i sessi, allargando la sfera affettiva familiare a una socialmente più estesa;
-costruire e acquisire una identità di genere femminile o maschile;
-accettare il proprio corpo in trasformazione e saperlo usare in modo efficace;
-acquisire una indipendenza emotiva dalla famiglia e dai genitori in particolare, e saper trattare con gli adulti in generale;
-sapersi identificare e poter appartenere ad un gruppo di coetanei, e fortificare con essi la propria identità di nuovo soggetto sociale, allenandosi alla conoscenza e alla gestione delle emozioni individuali e relazionali;
-trasformare la propria caratteristica cognitiva e raggiungere la capacità simbolica e astratta;
-promuovere lo sviluppo di un nuovo ruolo affettivo maschile e femminile, e la scoperta e costruzione di una sessualità basata sullo scambio emotivo, sul dialogo con il proprio compagno/compagna e sulla progettualità futura nel reciproco rispetto;
-superare le tappe formative e scolastiche acquisendo competenza di studente in armonia con le altre compresenti competenze, per prepararsi all’indipendenza economica e alla capacità professionale;
-acquisire un comportamento socialmente responsabile;
-acquisire un sistema di valori e una coscienza etica che permetta all’individuo una piena appartenenza al vivere sociale e collettivo.
La realizzazione di questi compiti evolutivi comporta, per il soggetto adolescente, una profonda trasformazione del proprio Sé che acquisisce così una radicale ri-simbolizzazione, ri-definizione e un nuovo significato, basato su nuove motivazioni e nuovi orizzonti di interessi. Il Sé corporeo cambia sospinto dalla pulsione degli ormoni, e il ragazzo/la ragazza sono chiamati ad accettarsi nella loro trasformazione fisica ed appariscente, con vissuti spesso di paura di essere inadeguati, inaccettati, criticati dagli altri. Il Sé cognitivo si trasforma ed assume la capacità simbolica, concettuale, così da permettere al soggetto in crescita di pensare a se stesso, al senso del suo vivere, alle situazioni dell’ambiente con una capacità critica nuova e non ancora conosciuta. Le emozioni cambiano e diventano più forti, potenti, impetuose, e guidano a passioni nuove e finora sconosciute. Il Sé relazionale inizia a prediligere le relazioni allargate, esterne alla famiglia, e diventano prepotenti le esigenze di intrecciare nuovi rapporti amicali e orizzontali, che spodestano le relazioni conosciute e affettivamente sicure della famiglia. Il soggetto inizia a costruire progetti, a scoprire la sessualità, a praticare ambienti nuovi e staccati dalla cerchia familiare.
L’adolescenza, come cambiamento dal puberale all’adulto, si colloca indicativamente oggi tra gli 11 anni (età in cui inizia la pre-adolescenza) e i 20 anni, estensibili anche ai 25, e a volte anche di più, a causa delle difficoltà socio-economiche attuali che obbligano i giovani a rimandare il raggiungimento di una posizione lavorativa ed economica e quindi emotiva e progettuale di autosufficienza.
Si può rappresentare l’adolescenza con la metafora dell’equilibrista, che cerca di non cadere nel vuoto delle sue certezze precedenti e cerca di procedere su una nuova strada con le sconosciute modalità che i cambiamenti profondi gli propongono; oppure con quella della tempesta, dove gli stimoli e le richieste dell’ambiente di appartenenza colpiscono il ragazzo lasciandolo in balìa, quasi, di sballottamenti al limite della tolleranza.
In ogni caso, comunque ci si rappresenti questa fase naturale della vita, sia essa una rottura col prima o una transizione continua, essa è simile a una nuova nascita del proprio Sé profondo, a una metamorfosi radicale di identità basata su una profonda discontinuità nell’idea di sé.
Siamo in una età e in passaggi delicati, che spesso comportano inciampi e rallentamenti, se non addirittura blocchi evolutivi. Gli adolescenti hanno spesso bisogno di essere ascoltati, compresi, capiti, e stimolati a credere in se stessi. Spesso si sentono rifiutati dagli adulti e dai genitori in particolare, che non li riconoscono più come i ragazzi di prima. La grande diffusione dei Centri di Ascolto nelle scuole testimonia che i ragazzi cercano l’adulto competente e soccorrevole, che sappia accogliere e valorizzare le sue potenzialità evolutive, i suoi sogni, le sue fantasie e sappia accompagnarlo nei difficili guadi della sua metamorfosi.
Molto spesso un adolescente che fallisce qualche suo compito evolutivo ha bisogno di una figura esterna alla sua famiglia, che sappia ascoltarlo e lo aiuti a decodificare le relazioni complicate del suo nucleo familiare di appartenenza e all’interno del quale, molto spesso, si verificano le origini del suo inciampo o blocco evolutivo. Un centro di psicologia specializzato in età evolutiva e adolescenza è molto spesso ciò di cui le famiglie in crisi con adolescenti in crisi hanno bisogno per uscire dall’empasse e dalla sofferenza, dal buio e dalle tensioni reciproche.
Per ogni dubbio sulla crescita adolescenziale, contatta il CPP – Centro di Psicologia e Psicoterapia di Torino
L’adolescenza corrisponde ad una parte del ciclo della vita in cui il soggetto abbandona i comportamenti e i modi di pensare e sentire infantili, e acquisisce le competenze e le caratteristiche dell’adulto, costruendo al proprio interno le capacità di sostenere nuove responsabilità tipiche della vita adulta.
Il termine adolescere indica la fase di sviluppo che si conclude con l’inizio di stato di adultus.
Da un punto di vista sociologico, l’adolescente transita attraverso passaggi evolutivi che rappresentano tappe e traguardi che possono essere: l’uscita dal circuito formativo, l’ingresso nel mondo del lavoro e l’abbandono della dipendenza dalla famiglia d’origine, l’acquisizione di una indipendenza economica, la costituzione di una nuova famiglia, l’entrata nel ruolo genitoriale. Tutto ciò rappresenta un passaggio graduale e un processo di trasformazione sul piano sociale di ruoli e di nuove attese da parte della società nei suoi confronti.
Da un punto di vista psicologico, l’adolescenza è caratterizzata dalla realizzazione di alcuni tipici e irrinunciabili compiti evolutivi, la cui buona soluzione conduce alla soddisfazione e al successo nell’affrontare i problemi successivi, mentre viceversa il fallimento di uno o alcuni di essi conduce alla frustrazione, alla riprovazione della società e della famiglia, nonché alle difficoltà di fronte ai compiti che si presentano in seguito.
Rispetto alla nostra appartenenza socio-culturale, i compiti evolutivi principali sono:
-instaurare nuove relazioni con coetanei di entrambi i sessi, allargando la sfera affettiva familiare a una socialmente più estesa;
-costruire e acquisire una identità di genere femminile o maschile;
-accettare il proprio corpo in trasformazione e saperlo usare in modo efficace;
-acquisire una indipendenza emotiva dalla famiglia e dai genitori in particolare, e saper trattare con gli adulti in generale;
-sapersi identificare e poter appartenere ad un gruppo di coetanei, e fortificare con essi la propria identità di nuovo soggetto sociale, allenandosi alla conoscenza e alla gestione delle emozioni individuali e relazionali;
-trasformare la propria caratteristica cognitiva e raggiungere la capacità simbolica e astratta;
-promuovere lo sviluppo di un nuovo ruolo affettivo maschile e femminile, e la scoperta e costruzione di una sessualità basata sullo scambio emotivo, sul dialogo con il proprio compagno/compagna e sulla progettualità futura nel reciproco rispetto;
-superare le tappe formative e scolastiche acquisendo competenza di studente in armonia con le altre compresenti competenze, per prepararsi all’indipendenza economica e alla capacità professionale;
-acquisire un comportamento socialmente responsabile;
-acquisire un sistema di valori e una coscienza etica che permetta all’individuo una piena appartenenza al vivere sociale e collettivo.
La realizzazione di questi compiti evolutivi comporta, per il soggetto adolescente, una profonda trasformazione del proprio Sé che acquisisce così una radicale ri-simbolizzazione, ri-definizione e un nuovo significato, basato su nuove motivazioni e nuovi orizzonti di interessi. Il Sé corporeo cambia sospinto dalla pulsione degli ormoni, e il ragazzo/la ragazza sono chiamati ad accettarsi nella loro trasformazione fisica ed appariscente, con vissuti spesso di paura di essere inadeguati, inaccettati, criticati dagli altri. Il Sé cognitivo si trasforma ed assume la capacità simbolica, concettuale, così da permettere al soggetto in crescita di pensare a se stesso, al senso del suo vivere, alle situazioni dell’ambiente con una capacità critica nuova e non ancora conosciuta. Le emozioni cambiano e diventano più forti, potenti, impetuose, e guidano a passioni nuove e finora sconosciute. Il Sé relazionale inizia a prediligere le relazioni allargate, esterne alla famiglia, e diventano prepotenti le esigenze di intrecciare nuovi rapporti amicali e orizzontali, che spodestano le relazioni conosciute e affettivamente sicure della famiglia. Il soggetto inizia a costruire progetti, a scoprire la sessualità, a praticare ambienti nuovi e staccati dalla cerchia familiare.
L’adolescenza, come cambiamento dal puberale all’adulto, si colloca indicativamente oggi tra gli 11 anni (età in cui inizia la pre-adolescenza) e i 20 anni, estensibili anche ai 25, e a volte anche di più, a causa delle difficoltà socio-economiche attuali che obbligano i giovani a rimandare il raggiungimento di una posizione lavorativa ed economica e quindi emotiva e progettuale di autosufficienza.
Si può rappresentare l’adolescenza con la metafora dell’equilibrista, che cerca di non cadere nel vuoto delle sue certezze precedenti e cerca di procedere su una nuova strada con le sconosciute modalità che i cambiamenti profondi gli propongono; oppure con quella della tempesta, dove gli stimoli e le richieste dell’ambiente di appartenenza colpiscono il ragazzo lasciandolo in balìa, quasi, di sballottamenti al limite della tolleranza.
In ogni caso, comunque ci si rappresenti questa fase naturale della vita, sia essa una rottura col prima o una transizione continua, essa è simile a una nuova nascita del proprio Sé profondo, a una metamorfosi radicale di identità basata su una profonda discontinuità nell’idea di sé.
Siamo in una età e in passaggi delicati, che spesso comportano inciampi e rallentamenti, se non addirittura blocchi evolutivi. Gli adolescenti hanno spesso bisogno di essere ascoltati, compresi, capiti, e stimolati a credere in se stessi. Spesso si sentono rifiutati dagli adulti e dai genitori in particolare, che non li riconoscono più come i ragazzi di prima. La grande diffusione dei Centri di Ascolto nelle scuole testimonia che i ragazzi cercano l’adulto competente e soccorrevole, che sappia accogliere e valorizzare le sue potenzialità evolutive, i suoi sogni, le sue fantasie e sappia accompagnarlo nei difficili guadi della sua metamorfosi.
Molto spesso un adolescente che fallisce qualche suo compito evolutivo ha bisogno di una figura esterna alla sua famiglia, che sappia ascoltarlo e lo aiuti a decodificare le relazioni complicate del suo nucleo familiare di appartenenza e all’interno del quale, molto spesso, si verificano le origini del suo inciampo o blocco evolutivo. Un centro di psicologia specializzato in età evolutiva e adolescenza è molto spesso ciò di cui le famiglie in crisi con adolescenti in crisi hanno bisogno per uscire dall’empasse e dalla sofferenza, dal buio e dalle tensioni reciproche.
Per ogni dubbio sulla crescita adolescenziale, contatta il CPP – Centro di Psicologia e Psicoterapia di Torino