PTSD – Disturbo Post Traumatico da stress
Il disturbo post traumatico da stress è una categoria diagnostica che per il DSM –IV è caratterizzato dal rivivere un evento estremamente traumatico con sentimenti di terrore, impotenza e orrore.
L’evento si può ripresentare anche periodicamente nei sogni, allucinazioni e momenti dissociativi e di fronte a fattori esterni o interni che possono somigliare all’esperienza vissuta possono creare profondo disagio. Conseguentemente la persona che ha vissuto un trauma può mettere in atto condotte di evitamento o sforzi per non ricordare l’evento terrificante.
Dal punto di vista sintomatologico ci possono essere difficoltà mnemoniche e affettività ridotta, diminuzione di interesse e piacere, isolamento dalle relazioni sociali, stati ansiosi, disturbi del sonno o dell’appetito, difficoltà nella concentrazione, ipervigilanza, irritabilità.
Se i sintomi si verificano immediatamente a seguito di un evento traumatico per una durata che va dai due giorni alle quattro settimane, durante le quali si possono verificare anche fenomeni di de-realizzazione e de-personalizzazione, è possibile effettuare diagnosi di disturbo post traumatico da stress acuto, mentre per la diagnosi di disturbo post-traumatico da stress cronico la durata del disturbo deve essere superiore a un mese, creare un disagio significativo e compromettere aree di funzionamento globale. In alcuni momento può essere alterato il rapporto con la realtà, in modo circoscritto all’evento traumatico.
Dal punto di vista dell’intervento terapeutico è importante che il terapeuta si occupi dapprima di ristabilire il senso di sicurezza personale e il contatto con la realtà, creare le condizioni per favorire l’alleanza terapeutica, esplorare le risorse e le strategie funzionali, e solo in un secondo momento poter incoraggiare un delicato processo di elaborazione del vissuto e delle tematiche coinvolte.
Autore: dott.ssa L. Ortuso